Una storia d’amore dietro una foto di guerra: il fotografo racconta i suoi scatti dal Donbass
Liza e Spartaco in uno degli scatti del reportage fotografico
*Giorgio Bianchi è un fotografo italiano, autore del reportage “Donbass stories - Spartaco e Liza” con il quale ha vinto lo Spot light award del Festival della fotografia etica (in mostra fino al 29 ottobre a Lodi ). Tre sue foto appaiaono oggi sul nostro giornale: qui, per approfondire, trovate la storia raccontata in prima persona da Bianchi e la galleria con molti suoi scatti. - NL
«Dopo aver compiuto cinque viaggi in Ucraina nel corso di 4 anni, ho pensato che avevo già documentato tutto ciò che è avvenuto di importante in quel paese, dalle contestazioni del movimento Euromaidan alla guerra nel Donbass - la regione mineraria situata nella parte più ad est del paese.
Dal luglio 2016 poco è cambiato in Ucraina in termini di assetti strategici ed il loro impatto sulla vita della popolazione civile. Con questo pensiero in testa, ho iniziato a chiedermi come avrei potuto continuare a lavorare su questo progetto a lungo termine, occupandomi della storia di questo territorio cercando di non ripetermi e non parlare di quanto avevo già racconta tanto negli anni precedenti.
Così è nato il progetto che ho intitolato “Storie del Donbass”. L’idea è quella di rappresentare quelle persone invisibili colpite da eventi tragici. Il principale obiettivo del mio lavoro è raccontare le sfide quotidiane che queste persone stanno affrontando.
Subito dopo lo scoppio del conflitto nel Donbass, Spartaco, uno dei protagonisti di questa serie di storie, ha lasciato il suo lavoro e la casa dove viveva con sua madre nel nord d’Italia per arruolarsi come volontario nei ranghi delle milizie pro-russe. Single e senza figli, con uno stipendio di soli 900 euro al mese e un lavoro precario, Spartaco è una delle tante vittime della crisi economica italiana. Convinto di non aver nulla da perdere, ideologicamente molto motivato e confidando sulla sua precedente formazione militare (paracadutista nella Brigata Folgore), Spartaco ha deciso di aderire alla causa separatista, abbandonando definitivamente la sua vita nella provincia bresciana.
Giunto a Donetsk nell’autunno del 2014, la sua esperienza militare gli ha permesso di essere immediatamente arruolato nel battaglione di Vostok e di essere mandato rapidamente al fronte, al termine di una preparazione frettolosa e senza conoscere una sola parola di russo.
Spartaco ha conosciuto Liza attraverso Facebook. Liza è una donna di Donetsk che ha imparato a parlare in italiano grazie ai social network. Abbandonata dal marito, che è fuggito in Russia dopo l’inizio del conflitto, Liza vive insieme ai suoi figli nella casa dei suoi genitori. Durante i due giorni di riposo, Liza terminato il turno in teatro dove lavora, raggiunge Spartaco per trascorrere qualche ora in intimità con lui.»