Così la realtà virtuale rivoluzionerà il lavoro del designer
La vera killer application della realtà virtuale potrebbero non essere i videogiochi, come si è sempre pensato. Ma semmai la possibilità di condividere per scopi professionali un unico ambiente digitale, in altissima definizione, che obbedisce a tutte le leggi della fisica e che rende possibile a designer, ingegneri, architetti e non solo di lavorare sullo stesso progetto in contemporanea. Tutto questo interagendo in tempo reale con i modelli 3D, i macchinari (robot compresi) e anche con gli altri membri del team, ovunque nel mondo.
A credere nelle potenzialità di una piattaforma in VR di questo tipo c’è anche Nvidia, che durante la GPU Technology Conference di Monaco ha annunciato Holodeck (sì, come in Star Trek): il “laboratorio del futuro” in realtà virtuale. Disponibile in versione beta per un numero selezionato di designer e sviluppatori, Holodeck rende possibile creare prototipi digitali a grandezza reale, modificarli e lavorarli in ogni componente, anche quando si tratta di progetti estremamente complessi come ad esempio un’automobile.
Nel video mostrato durante la presentazione, il team di designer (che fisicamente si trovano in luoghi diversi) è al lavoro su un modello in grandezza naturale di un’auto sportiva. Condividendo lo stesso ambiente, possono discutere in tempo reale sulle modifiche da apportare al design, ai tessuti, ai colori; ma anche controllare ogni singolo bullone del motore e provare la sensazione del tatto quando toccano gli oggetti. L’idea alla base di Holodeck è quella di permettere la creazione di prototipi in digitale fin nel dettaglio, per poi riprodurli in veri e propri modelli solo al termine della progettazione, rendendo il processo di test e di messa in commercio molto più rapido.
“Questo non è un videogioco; per cui dev’essere possibile agire su ogni singola parte del progetto e riprodurre con dettaglio fotorealistico i materiali, i colori e l’aspetto del progetto”, ha spiegato il CEO di Nvidia Jensen Huang. Non è tutto: nel caso stiate progettando un robot, l’intelligenza artificiale di Holodeck consentirà di addestrarlo direttamente all’interno della piattaforma, simulando le condizioni in cui dovrà agire nel mondo reale.
Nvidia entra così in un settore sul quale altri colossi stanno puntando parecchio, anche se focalizzandosi principalmente sulla realtà aumentata o mista: HoloLens di Microsoft consente già da qualche tempo a designer e altri professionisti di sfruttare la possibilità di interagire allo stesso tempo con oggetti reali e virtuali; così come punta a fare anche Google con il rilancio , limitato al mondo aziendale, dei suoi Glasses. Una realtà più piccola come la startup londinese Seymourpowell ha invece presentato da pochi mesi un software in realtà virtuale , pensato specificamente per la progettazione di automobili, con l’obiettivo di ridurre la storica distanza esistente tra i sogni dei designer e le necessità pratiche degli ingegneri.
Così la realtà virtuale si sta sempre più affacciando sul mondo professionale (dove è anche più facile trovare le strumentazioni adatte per farla funzionare adeguatamente): dalla possibilità di fare un giro nella vostra prossima casa senza muovervi dall’agenzia immobiliare, alle visite virtuali delle città (pensate non come sostituto di quelle reali, ma come un primo assaggio); fino alla possibilità di addestrare medici alle prese con operazioni chirurgiche o addirittura militari, che grazie alla realtà virtuale possono abituarsi agli ambienti in cui saranno dislocati, allenandosi prima in una loro riproduzione digitale.
E alla fine, la realtà virtuale sarà forse il futuro del tempo libero, ma quasi certamente finirà per cambiare prima il mondo del lavoro.