Librai che resistono - Il pensiero meridiano di Tropea

Camilla Cupelli

«Nella zona la libreria più vicina è a 30 chilometri e il cinema a 60. Così, d’inverno, questo spazio si popola di ragazzi che arrivano dai dintorni per passare il tempo a leggere, anche in compagnia». Trentacinque metri quadrati e 5000 titoli nel centro di Tropea sono il sogno che si avvera di Chiara Condò, la Libreria Il pensiero meridiano

 

«Siamo un’attività schizofrenica» sorride. «D’estate abbiamo solo turisti stranieri tra i clienti, ma nel resto dell’anno puntiamo ai lettori tra i 12 e i 17 anni». 

La storia di Chiara inizia quando era appena ventenne. Lavorando nella libreria storica della città, si iscrive alla scuola per librai. «In quel periodo la proprietaria è mancata e ho continuato la sua attività, come voleva». Oggi ha ventotto anni. Il digitale è una minaccia? «Rispondo con le parole di una mia cliente di tredici anni: “Non capisco come puoi scegliere un libro se prima non lo tocchi e non lo apri”». E aggiunge: «Mi sento minacciata, piuttosto, dallo spopolamento dei comuni. A Tropea la fascia d’età tra i 18 e i 30 anni è quasi del tutto assente. Penso che vadano aperte più librerie nei piccoli centri, vorrei più sostegno per questo». 

 

Il pensiero meridiano propone corsi di scrittura creativa, acquerello, fotografia. «A Tropea i bambini non conoscono la differenza tra libreria e biblioteca, perché una biblioteca non c’è» dice la ragazza. «Per questo siamo un centro culturale di riferimento, non solo una libreria». 

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